Calvizie e sport
Anche nello sport la capigliatura può giocare un ruolo importante nell'immagine.
Non vi sono tuttavia regole precise, in quanto l'unico orientamento dipende dalla personalità che ciascuno vuole esprimere oppure da esigenze del tutto personali: per qualcuno, per esempio, mantenere i capelli corti può essere una modalità per facilitare una sudorazione abbondante, per un altro che pratica alpinismo i capelli lunghi potrebbero essere funzionali alla necessità opposta. Vi sono tuttavia tre aspetti sui quali è importante richiamare l'attenzione. In primo luogo gli sport che comportano l'impiego del casco di protezione non rovinano i capelli, semmai, a seconda della tipologia del capello, possono richiedere qualche attenzione in più per non apparire spettinati.
In secondo luogo un potenziale nemico è invece il sole: come per la pelle, infatti, è opportuno pensare a una protezione anche per il cuoio capelluto, indossando per esempio il cappellino oppure usando creme protettive per i capelli quando si trascorrono ore all'aperto, specie in primavera avanzata e in estate.
Un terzo elemento, infine, riguarda il testosterone, il principale ormone della sfera maschile. E' noto infatti che la caduta dei capelli è legata a una maggior sensibilità dei follicoli a tale ormone e che alcuni sport, come il body building, fanno innalzare i valori di testosterone e possono quindi accelerare la progressione della calvizie.
Questo non significa che alcune attività sportive siano di per sé controindicate.
E' sufficiente che chi pratica sport a livello agonistico o comunque molto intensamente sia informato di tale eventualità e che, qualora dovesse osservare una caduta precoce dei capelli, ricorra tempestivamente al dermatologo.


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